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🪧 Il Non-Manifesto 2026 di MFSD per la Giustizia Civile Europea

di MFSD


Il conflitto è una componente naturale e inevitabile delle relazioni civili e commerciali.


Diventa un problema sistemico solo quando non viene previsto, governato o gestito attraverso meccanismi adeguati, proporzionati e sostenibili.


Questo documento non è un manifesto nel senso tradizionale del termine.


Non prescrive un modello rigido, né propone una visione ideologica: vuol definire un quadro pragmatico, fondato sull’esperienza, per ripensare la giustizia civile europea, basato sulla responsabilità istituzionale, sull’autonomia delle parti e su risultati misurabili.


Sulla base di oltre venticinque di pratica nella risoluzione extragiudiziale delle controversie (ADR), MFSD promuove una visione della giustizia civile nella quale la mediazione e gli strumenti ADR non costituiscono opzioni accessorie, ma componenti strutturali di un sistema di giustizia moderno, essenziali per l’efficienza, l’accessibilità, la certezza del diritto e la sostenibilità nel lungo periodo.

Dieci Principi Fondanti

1. Prevenire


Il conflitto deve essere previsto fin dall’origine delle relazioni umane e dei rapporti giuridici e organizzativi, come parte integrante di una buona governance e di un processo decisionale responsabile. Prevenire non significa evitare, ma prepararsi.


Istituire presso le pubbliche amministrazioni punti informativi gratuiti, sostenuti da professionisti dell’ADR o centri ADR, per offrire a cittadini e imprese una prima consulenza e assistenza all’orientamento per la prevenzione e gestione delle controversie é una misura a costo zero, che potrebbe sortire gli effetti sperati. Diversi modelli di punti di ascolto e informativi sono presenti nei sistemi giudiziari sia di Paesi europei e extra europei, sia in centri ADR istituzionali internazionali.


2. Progettare


I meccanismi di risoluzione extragiudiziale delle controversie devono essere progettati consapevolmente in modo flessibile, progressivo e proporzionato agli interessi in giuoco.


I modelli processuali, così come oggi codificati dai legislatori, rigidi, automatici e uniformi non riflettono più la crescente complessità delle controversie contemporanee.


3. Concordare


La mediazione o altri strumenti decisori volontari di risoluzione extragiudiziale delle controversie civili e commerciali, quali l’arbitrato e l’arbitraggio, dovrebbero rappresentare il luogo naturale e il mezzo prioritario per la gestione dei conflitti.


MFSD sostiene un modello di mediazione volontaria e fortemente incentivata, in alternativa a un’imposizione formale (obbligatoria), attraverso un sistema coerente che combini:


  • significative detrazioni o crediti fiscali, calibrati in modo proporzionale al contributo unificato che sarebbe dovuto in sede giudiziaria

  • incentivi procedurali non monetari, inclusi criteri favorevoli nella regolazione delle spese e conseguenze processuali nel giudizio successivo

  • sanzioni automatiche, prevedibili ed effettive per le parti che rifiutino ingiustificatamente di partecipare alla mediazione, o che vi partecipino solo formalmente senza un impegno effettivo e in buona fede

  • sanzioni disciplinari per i professionisti che non informano i clienti sulle possibilità di prevenire o risolvere le controversie fuori dal tribunale e non preventivano il costo comparato di una causa e di una procedura ADR.


Questo modello preserva l’autonomia delle parti, garantendo al contempo che la mediazione operi come primo passaggio credibile, efficace e razionale, idoneo a ridurre strutturalmente il contenzioso, migliorare la durata dei procedimenti, rafforzare la fiducia nel sistema giustizia e sostenere il rispetto degli obiettivi di riforma europei, inclusi quelli connessi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).


Incentivi, fiscali e non monetari, potrebbero essere adottati anche per i meccanismi ADR decisori.


4. Scegliere


Le clausole ADR non sono mere formalità: sono strumenti di governo del conflitto e devono essere redatte in modo consapevole, chiaro e coerente con il rapporto effettivo tra le parti, il settore di riferimento e il profilo di rischio, nonché strutturate in uno schema proporzionato, graduale e crescente, combinando le forme più idonee alla relazione economica sottostante.


5. Curare


Un dialogo strutturato e continuativo, instaurato prima dell’insorgere delle controversie, costituisce il più efficace presidio contro l’escalation e favorisce soluzioni sostenibili nel tempo.


L’incentivazione, anche a livello fiscale, dell’introduzione nelle imprese, anche in accordo con associazioni di categoria di imprese o sindacati, di figure come l’Ombud: un mediatore, esperto in conflitti nei luoghi di lavoro, imparziale e indipendente, curerebbe le relazioni intra aziendali (tra lavoratori e tra lavoratori e datori di lavoro), prevenendo o comunque riducendo il livello di conflittualità e aumentando il benessere sul posto di lavoro.


Affrontare il conflitto nelle sue fasi iniziali consente soluzioni più rapide, meno onerose e meno distruttive delle relazioni, preservando valore economico e capitale relazionale.


  1. Educare


La prevenzione e la gestione del conflitto devono essere considerate competenze civiche fondamentali.


MFSD sostiene l’introduzione progressiva dell’educazione al conflitto sin dai primi anni di scuola, attraverso:


  • modelli didattici basati sulla gamification, oggi sempre più diffusi ed efficaci

  • strumenti di apprendimento esperienziale orientati alla cooperazione, all’ascolto e alla risoluzione dei problemi.


Tale percorso deve proseguire nei cicli di istruzione superiore e culminare nella stabile introduzione della materia della prevenzione, gestione e risoluzione extragiudiziale delle controversie civili e commerciali, quale:


  • disciplina autonoma, oppure

  • parte integrante dell’insegnamento della procedura civile.


La costruzione di una giustizia sostenibile passa necessariamente dalla formazione delle nuove generazioni.


7. Comprendere


Emozioni, percezioni e dinamiche comunicative sono elementi integranti di ogni controversia. Una risoluzione efficace richiede che tali aspetti siano riconosciuti e gestiti con professionalità, e non ignorati come irrilevanti.


Anche la consolidata e di successo prassi internazionale dell’Ombud e in generale della Workplace Mediation può contribuire a monitorare la dinamica della dimensione relazione del conflitto e così aiutare a contenere le sue derive litigiose, con un significativo risparmio economico, di tempo e risorse interne.


8. Adeguare


Gli strumenti decisori devono rappresentare l’esito finale di un percorso di escalation strutturato, non la risposta automatica a ogni divergenza.


La proporzionalità è un principio cardine della giustizia consensuale.


L’incentivazione della introduzione è diffusione di (moderni e già presenti nelle istituzione e diffusi oltre oceano) meccanismi di prevenzione e gestione dei conflitti, quali l’Ombud, interni in realtà aziendale, comunità o relazione interpersonale deve costituire una buona prassi consolidata da adottarsi in modo automatico, ad esempio, nei contratti nazionali, aziendali o individuali di lavoro, così come nel pubblico impiego, e in quasiasi statuto di enti associativi.


9. Digitalizzare


La prevenzione o risoluzione online delle controversie e gli strumenti digitali, inclusa l’Intelligenza Artificiale, migliorano accessibilità ed efficienza e restano strumenti di supporto. Non possono sostituire il giudizio umano, gli standard etici e la responsabilità professionale.


L’espressa esclusione dalle policy aziendali o della pubblica amministrazione dell’adozione di strumenti di Intelligenza Artificiale, di qualsivoglia genere, quale meccanismo autonomo di risoluzione extragiudiziale dovrà essere previsto e implementato ad ogni livello di legislazione.


10. Misurare


L’efficacia della risoluzione delle controversie non si misura dal numero di mediazioni o decisioni adottate, ma dal valore preservato: relazioni, tempo, risorse economiche, reputazione e fiducia sistemica.


Strumenti di misurazione dell’impatto dell’ADR, non solo in termini quantitativi, sulle imprese, cittadini e pubblicazione devono essere adottati, garantendo trasparenza, completezza e tempestività dell’informazione e consentendo così uno studio degli effetti e una miglioramento dei meccanismi.

L’Invito

Un sistema di giustizia civile moderno non è quello che decide più cause o media più controversie o previene più conflitti, ma quello che risolve meglio le controversie in termini qualitativi, inteso come conservazione delle relazioni imprenditoriali, professionali o umane.


La mediazione, come ogni altra forma di giustizia consensuale (ADR), non deve essere percipita o vissuta come una formalità procedurale né un ostacolo all’accesso alla giustizia. È una infrastruttura di sistema che consente ai tribunali di funzionare in modo più efficiente e sostenibile, e alle parti di gestire i conflitti in modo responsabile e autodeterminato.


Questo non è un manifesto: è un invito a un approccio razionale, fondato su incentivi e responsabilità, alla giustizia civile: un approccio che premia la cooperazione, sanziona l’opportunismo procedurale e colloca la risoluzione effettiva delle controversie al centro delle politiche pubbliche.

Come sostenere questo Non-Manifesto

Questo non è un documento da sottoscrivere formalmente.


È un quadro aperto, volto a favorire riflessione, dialogo e responsabilità condivisa.


Per esprimere il proprio sostegno a questo approccio non è richiesta alcuna adesione formale.


È sufficiente cliccare sull’icona del cuore qui sotto e scrivere il proprio nome e cognome nei commenti.


Un gesto semplice, che segnala il sostegno a un sistema di giustizia civile fondato su proporzionalità, sostenibilità, cooperazione, responsabilità e risoluzione efficace dei conflitti.

MFSD – Promuovere il dialogo. Governare il conflitto. Creare valore.

 
 
 

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